L'economia ambientale (o ecologica) è
un approccio alla teoria economica basato
sull'assunto di un legame forte tra l'equilibrio
dell'ecosistema e il benessere delle persone.
Viene a volte chiamata "economia verde"
e si trova in forte contrasto con altre correnti
di pensiero dell'economia. Gli "economisti
verdi" spesso hanno posizioni più
radicali rispetto all'economia dell'ambiente,
che generalmente ha posizioni più convenzionali
su temi come la crescita economica e l'ottimalità.
Le origini dell'economia ecologica vanno
ricercate nel lavoro di economisti come Nicholas
Georgescu-Roegen (che ha chiamato il filone
di ricerca da lui inaugurato bioeconomia)
e Kenneth Boulding.
Il principio di base che caratterizza l'economia
ecologica rispetto alla teoria economica precedente
è che la stessa economia è,
in quanto tale, un sottosistema dell'ecologia,
poiché l'ecologia tratta dei flussi
di materia e energia degli esseri viventi
sulla terra, e l'economia umana è,
per definizione, contenuta all'interno di
quel sistema. La critica principale degli
economisti ecologici all'attuale economia
normativa riguarda l'approccio alle risorse
naturali e al capitale. Dal punto di vista
dell'economia convenzionale (inclusa l'economia
dell'ambiente), sottostimano l'importanza
del capitale naturale considerandolo un fattore
di produzione fungibile con il lavoro e la
tecnologia ("capitale umano").
Dal punto di vista dell'economia ecologica
il "capitale umano" è complementare
rispetto al capitale naturale, e non intercambiabile,
poiché esso deriva in un modo o nell'altro
dallo stesso capitale naturale. I principali
temi trattati dall'economia ecologica riguardano:
la crescita e la decrescita economica; l'impronta
ecologica delle attività economiche
sull'ecosistema planetario; la ricerca di
specifici strumenti di politica economica
ecologica ("tasse verdi" come la
carbon tax, incentivi e disincentivi capaci
di indirizzare l'economia verso attività
a più bassa entropia, ecc.).
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