Sono da considerarsi energie rinnovabili
quelle forme di energia generate da fonti
che per loro caratteristica intrinseca si
rigenerano o non sono "esauribili"
nella scala dei tempi "umani" e,
per estensione, il cui utilizzo non pregiudica
le risorse naturali per le generazioni future.
Mentre da un punto prettamente scientifico
tale definizione non è rigorosa, in
quanto in base ai postulati necessari per
definire il primo principio della termodinamica
(per cui nulla si crea o si distrugge), tutte
le forme di energia sarebbero da considerarsi
rinnovabili, da un punto di vista sociale,
e quindi politico, si crea la distinzione
in uso oggi fra fonti di energia considerate
rinnovabili (il sole, il vento, ecc...), il
cui utilizzo attuale non ne pregiudica la
disponibilità nel futuro, e quelle
non rinnovabili, le quali sia per avere lunghi
periodi di formazione di molto superiori a
quelli di consumo attuale (in particolare
fonti fossili quali petrolio, carbone, gas
naturale), sia per essere presenti in riserve
non inesauribili sulla scala dei tempi umana
(in particolare l'isotopo 235 dell'uranio,
l'elemento più utilizzato per produrre
energia nucleare), sono limitate nel futuro.
La classificazione delle diverse fonti è
dunque soggetta a molti fattori, non necessariamente
scientifici, creando di fatto situazioni di
non uniformità di giudizio tra i diversi
soggetti interessati.
Fonti rinnovabili classiche
Le fonti rinnovabili generalmente dette "classiche"
sono quelle che vengono sfruttate per la produzione
di energia elettrica fin dall'inizio dell'età
industriale. Il loro uso futuro dipende dall'esplorazione
delle risorse potenziali disponibili, in particolare
nei paesi in via di sviluppo e dalle richieste
in relazione all'ambiente e all'accettazione
sociale.
Tra le più antiche si trovano certamente
le centrali idroelettriche, che hanno il vantaggio
di avere lunga durata (infatti molte delle
centrali esistenti sono operative da oltre
100 anni). Inoltre le centrali idroelettriche
sono pulite e hanno poche emissioni.
L'energia prodotta, che ebbe un ruolo fondamentale
durante la crescita delle reti elettriche
nel XIX e nel XX secolo, sta sperimentando
una rinascita della ricerca nel XXI secolo.
Le aree con più elevata crescita nell'idroelettrico
sono le economie asiatiche in forte crescita,
con la Cina in testa; tuttavia anche le altre
nazioni asiatiche stanno installando molte
centrali idroelettriche. Questa crescita è
guidata dai crescenti costi energetici - specialmente
per le energie importate - e il desiderio
diffuso di generazione energetica "in
casa", pulita, rinnovabile ed economica.
Le centrali geotermiche possono funzionare
24 ore al giorno. Tuttavia l'energia geotermica
è accessibile soltanto in aree limitate
del mondo, che includono gli Stati Uniti,
l'America centrale, l'Indonesia, l'Africa
orientale, le Filippine e l'Italia. Il costo
dell'energia geotermica è diminuito
drasticamente rispetto ai sistemi costruiti
negli anni '70.
Nuove fonti di energia rinnovabile
Il mercato per le tecnologie delle NFER è
forte e in crescita principalmente in paesi
come la Germania, la Spagna, gli Stati Uniti
e il Giappone. La sfida è allargare
le basi di mercato per una crescita continuativa
nel mondo. La diffusione strategica in un
paese non solo riduce i costi della tecnologia
per gli utenti locali, ma anche per quelli
negli altri paesi, contribuendo a una riduzione
generale dei costi e al miglioramento delle
prestazioni.
I sistemi di riscaldamento solare sono tecnologie
di seconda generazione ben conosciute e generalmente
consistono di collettori termici solari, un
sistema fluidodinamico per trasferire il calore
dal collettore al punto di utilizzo e un serbatoio
o una cisterna per lo stoccaggio del calore
per usi successivi. Tali sistemi possono essere
usati per riscaldare l'acqua domestica, quella
delle piscine o per riscaldare ambienti. Il
calore può anche essere usato per applicazioni
industriali o come sorgente energetica per
altri usi, come i dispositivi di raffreddamento.In
molte zone climatiche un sistema di riscaldamento
solare può fornire una percentuale
molto alta (dal 50 al 75%) dell'energia necessaria
a riscaldare l'acqua domestica.
Negli anni '80 e nei primi anni '90 la maggior
parte dei moduli fotovoltaici fornivano energia
elettrica soltanto per le regioni isolate
(non raggiungibili dalla rete elettrica),
ma circa dal 1995 gli sforzi industriali si
sono concentrati in modo considerevole sullo
sviluppo di pannelli fotovoltaici integrati
negli edifici e centrali allacciate alla rete
elettrica.
Alcune delle rinnovabili di seconda generazione,
come l'eolico, hanno molto potenziale e hanno
già raggiunto dei bassi costi di produzione,
comparabili con quelli delle altre fonti di
energia. Attualmente fornisce meno dell'1%
del fabbisogno mondiale, circa il 20% in Danimarca,
il 9% in Spagna e il 7% in Germania. Tuttavia
esistono alcune resistenze al posizionamento
delle turbine in alcune zone per ragioni estetiche
o paesaggistiche.
Tecnologie del futuro
Le tecnologie che sono ancora in corso di
sviluppo includono la gassificazione avanzata
delle biomasse, le tecnologie di bioraffinazione,
le centrali solari termodinamiche, l'energia
geotermica da rocce calde e asciutte (Hot-dry-rock)
e lo sfruttamento dell'energia degli oceani
(energia talassotermica, mareomotrice e del
moto ondoso). Tali tecnologie non sono ancora
completamente testate o hanno una commercializzazione
limitata. Molte sono all'orizzonte e potrebbero
avere un potenziale comparabile alle altre
forme energetiche rinnovabili, ma dipendono
ancora dal dover attrarre adeguati investimenti
in RD&D (Ricerca, Sviluppo e Dimostrazione).
Produzione rinnovabile italiana
Per lungo tempo (fino a circa
i primi anni '60) la produzione energetica
italiana è stata in larga parte rinnovabile,
grazie in particolare alle centrali idroelettriche
dell'arco alpino e, in misura minore, dell'Appenino
(oltre a quote minori relative alla geotermia
in Toscana). Oggi tuttavia, a causa dell'accresciuta
richiesta di energia, nonché al quasi
esaurimento della possibilità di nuove
grandi installazioni idroelettriche, le rinnovabili
rappresentano solo quote marginali della produzione.
Nel 2006 l'Italia ha prodotto il 15,4% del
totale di energia elettrica richiesta da fonti
rinnavabili, con il 12,05% proveniente da
fonte idroelettrica e la restante parte data
dalla somma di geotermico, eolico e combustione
di biomassa o rifiuti.
L'Italia risulta essere il quarto produttore
di elettricità da fonti rinnovabili
nell'UE-15, seppur ancora lontana dagli obiettivi
comunitari previsti, che prevedono la produzione
del 22% di energia richiesta da fonte rinnovabile
entro il 2010.
È da notare, tuttavia, che negli ultimi
anni la produzione rinnovabile italiana è
cresciuta molto poco o si è mantenuta
pressoché stabile, nonostante una forte
crescita della fonte eolica (seppur con basse
percentuali), a causa di una sostanziale stasi
della preponderante produzione idroelettrica,
di fatto quasi giunta alla saturazione del
potenziale economicamente sfruttabile. A ciò
si deve aggiungere che, come detto, l'Italia
a differenza di quanto avviene nel resto dell'UE,
è l'unica a considerare l'energia prodotta
da termovalorizzazione come interamente rinnovabile.
Inoltre, nonostante gli incentivi, l'Italia
deve anche fare i conti con ritardi legislativi
e di adeguatezza delle reti di distribuzione.
Impatto ambientale delle fonti
rinnovabili
Sono fonti di energia che possono permettere
uno sviluppo sostenibile all'uomo, senza che
si danneggi la natura e per un tempo indeterminato.
Alcune di questi tipi di energia (in particolare
quella solare) possono essere microgenerate,
ossia prodotte in piccoli impianti domestici
che possono soddisfare il bisogno energetico
di una singola abitazione o piccolo gruppo
di abitazioni. Questo permette di risparmiare
l'energia che si perde nella fase di distribuzione
di energia elettrica, per esempio sugli elettrodotti,
sebbene comporti anche la necessità
di ridefinire la struttura della rete elettrica
nazionale.
Si deve comunque ricordare che è ancora
oggetto di discussione il fatto che sia realmente
possibile soddisfare tutto l'attuale fabbisogno
energetico del pianeta solo con il potenziale
energetico proveniente da fonte rinnovabile.
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