Home Home

             
 
. APPROFONDIMENTI .



 

PREVISIONI A LIVELLO GLOBALE

 

Per conoscere nel dettagli ogni aspetto delle previsioni su scala mondiale visita i seguenti link.
Le previsioni di scenari futuri sono comuni per tutti gli scenari ipotizzati dall’IPCC, mentre negli scenari che non optano per la sostenibilità e l’equità, oltre agli effetti più “lievi”, sono probabili anche le previsioni catastrofiche.

PREVISIONI DI SCENARI FUTURI (ora già presenti ma saranno di maggiore intensità)
Il ghiaccio artico si scioglierà
I ghiacciai si scioglieranno
Gli oceani si riscalderanno
Il livello dei mari si innalzerà, le zone costiere saranno sommerse
La primavera giungerà in anticipo
Ci sarà un incremento di precipitazioni e inondazioni
Più ondate di calore e siccità
Più incendi nelle foreste e più danni derivanti da insetti
L'ecosistema verrà sconvolto
Si diffonderanno le malattie tropicali
Incremento dei disastri legati al clima (i.e. Uragano Katrina)


Previsioni catastrofiche
Disgelo della tundra
Le calotte polari si fondono
Inondazione degli estuari delle terre coltivate
Gli idrati di metano si sciolgono
Il fitoplancton smette di svolgere il suo ruolo
Le foreste morirebbero
Il nastro trasportatore oceanico si fermerebbe

Le variazioni climatiche portano delle conseguenze anche su altri fronti, come la qualità dell'acqua o dell'aria, desertificazione, biodiversità, disboscamento e esaurimento dello strato di ozono. I fattori sono tutti interconnessi tra di loro e devono essere considerati in combinazione gli uni con gli altri. (Per approfondire questi temi vedi la sezione Approfondimenti)


Previsione: Il ghiaccio artico si scioglierà
Le temperature dell'artico sono aumentate di oltre 2°C negli ultimi 30 anni, il doppio che nel resto del mondo, in alcune aree sono più alte di addirittura 4°C. Il ghiaccio artico è sempre stato normalmente spesso più di tre metri, ma è stato rilevato dai sottomarini russi e americani che ha perso il 40% del suo spessore a partire dagli anni '70. La copertura della Groenlandia si è assottigliata di un metro ai suoi margini meridionali e orientali. A questo tasso, il ghiaccio estivo andrà perduto entro in 2040 e gli orsi polari si avvieranno alla morte.
All'atro capo del mondo il ghiaccio dell'Antartide si è sciolto lentamente nei 10.000 anni passati, ma la velocità di scioglimento potrebbe essere in aumento. Nella penisola antartica la temperatura è salita di 2,5 gradi negli ultimi 50 anni; fra il 1973 e il 1993 il ghiaccio marino è diminuito del 20%.

Previsione: I ghiacciai si scioglieranno
Dal 1850 il numero dei ghiacciai del Glacier National Park è passato da 150 a 50. In Africa, il più grande ghiacciaio del monte Kenya ha perduto il 92% della sua massa e il monte Kilimangiaro il 75% del suo ghiaccio. In Argentina, il ghiacciaio Upsala si ritrae di 60 metri l'anno. In Nuova Zelanda il ghiacciaio della Tansmania di è ritirato di 2,7 km a partire dal 1971. Gli scienziati prevedono che entro il 2050 un quarto dei ghiacciai montani del mondo sarà scomparso.

Previsione: Gli oceani si riscalderanno
Fra la metà degli anni '50 e la metà degli anni '90 gli oceani del mondo si sono riscaldati di 0,006°C ad una profondità di 3000 metri e di 0,31°C nei 300 metri più superficiali. Nell'emisfero nord la superficie degli oceani si scalda di 0,55°C a decennio, quasi quanto l'aumento complessivo sull'intero pianeta dell'ultimo secolo.

Previsione: Il livello dei mari si innalzerà, le zone costiere saranno sommerse
Se l'oceano si riscalda si espande. La previsione IPCC per il 2001 era un aumento da 9 a 88 cm e un aumento da 7 a 13 m nei prossimi 500 anni.
Anche se il riscaldamento globale verrà fermato entro il secolo, l'espansione termica farà crescere gli oceani da 0.5 a 4 metri, poiché il calore raggiunge la profondità dell'oceano. Nel 2000 un'inondazione ha tenuto i 2/3 del Bangladesh sott'acqua per due mesi, riportando indietro molte delle loro conquiste sul piano sociale ed economico. Questo aumento del livello del mare avrà notevoli conseguenze anche perchè 30 delle più grandi città del mondo sono pressoché a livello del mare, comprese Londra, New York e Shangai.


Aumento del livello del mare (m) nel prossimo secolo secondo lo scenario IPCC. Fonte: IPCC


Le cause dell'innalzamento del livello del mare

Previsione: La primavera giungerà in anticipo
In Europa un ampio studio sui giardini ha rilevato che la primavera arriva con un anticipo di sei giorni e l'autunno con circa cinque giorni di ritardo. In Inghilterra le rane depongono le uova 9-10 giorni prima della norma, negli Stati Uniti le migrazioni primaverili che raggiungono la Penisola settentrionale del Michigan sono state registrate in anticipo.

Previsione: Ci sarà un incremento di precipitazioni e inondazioni
Con una temperatura più alta evapora più acqua dagli oceani, causando più piogge torrenziali e più neve. Nel 1998 a Sydney, in Australia, fu raggiunto il record assoluto di 30 cm di pioggia in due giorni, in Texas le bufere hanno scaricato rispettivamente 25,4 e 50,8 cm di acqua, provocando un miliardo di dollari di danni e 31 morti; nelle Black Hill del sud Dakota ci sono stati 2,6 m di neve in 5 giorni e sul monte Baker (Washington) ci sono stati 29 m di neve tra Novembre '98 e Giugno '99, un record assoluto.
I dati della NOAA (National Oceanic and Atmosferic Administation) americana mostrano che nelle bufere più forti la quantità di precipitazioni per uragano è cresciuta di circa il 10% negli ultimi decenni. Il disboscamento e l'interramento delle zone umide peggiora le inondazioni.

Previsione: Più ondate di calore e siccità
Nel 1998 il Tibet ha avuto il suo Giugno più caldo mai registrato, Christchurch (Nuova Zelanda) il suo febbraio più caldo, Edmonton (Canada) la sua estate più calda, Little Rock (Arkansas) il suo Maggio più rovente, Il Cairo (Egitto) il suo Agosto più caldo. Dall'Aprile al Giugno 1998 Texas, Florida e Louisiana hanno registrato il periodo più secco degli ultimi 104 anni: in Texas la temperatura è rimasta sopra i 38°C per 15 giorni di seguito. Nel 1999 New York ha avuto il Luglio più rovente e più secco mai registrato, gli Stati Uniti orientali la stagione della crescita dei raccolti più secca e si sono dichiarate aree disastrate per l'agricoltura in 15 Stati. A partire dal 1980 la siccità è stata più frequente in Stati Uniti, Europa, Africa e Asia.


Numero di persone che subiranno gli effetti delle inondazioni. Fonte: IPCC

Previsione: Più incendi nelle foreste e più danni derivanti da insetti
Nel 1998 in Florida ci sono stati i peggiori incendi degli ultimi 50 anni, e il Messico ha avuto la sua peggiore stagione di incendi in assoluto. In Canada l'area di foresta consumata dal fuoco ogni anno è salita costantemente a partire dagli anni '70 e il Canadian Forest Service prevede un incremento del 50% entro il 2050. Gli scienziati sostengono che in Alaska 20 milioni di ettari di foresta sperimentano un attacco senza precedenti di vermi dei boccioli, risultato del clima più caldo.

Previsione: L'ecosistema verrà sconvolto
Dalle Bermuda alle Grande Barriera, le barriere coralline, dove dimora più del 65% di tutte le specie di pesci del mondo, stanno morendo a causa della temperatura più calda dell'oceano. Nel Nord Pacifico i salmoni muoiono di fame a causa della scomparsa del loro cibo, e migrano verso nord per sfuggire le acque più calde di 7°C. Ciò significa che anche orche, aquile, orsi, che dipendono da loro per nutrirsi, se ne andranno. In Austria le piante alpine si ritirano al di là delle montagne, in Europa e in California l'areale delle farfalle si sposta verso nord. Con lo scioglimento dei ghiacci marini invernali la popolazione di pinguini delle Andelie dell'Antartico è crollata del 33% dal 1975. Il WWF ha avvertito che un terzo degli habitat del mondo potrebbero scomparire o divenire irriconoscibili entro il 2100.

Previsione: Si diffonderanno le malattie tropicali
Le zanzare hanno trasmesso la malaria nel nordest degli Stati Uniti e a Toronto, il virus del Nilo occidentale è arrivato a New York; in Messico e in Colombia è arrivata la febbre dengue ad altezze più elevate (1219 metri più in alto del suo range normale).

Previsione: Incremento dei disastri legati al clima
Dal Mozambico all'Honduras, a dal Canada alla Cina, i disastri causati dal clima stanno proliferando. Nel 1998 la violenza del clima ha causato danni per 89 miliardi di dollari, uccidendo 32000 persone e facendo 300 milioni di profughi. Dal 1990 al 1998 le compagnie di assicurazioni hanno versato 91,8 miliardi di dollari in perdite per disastri naturali collegati al clima, quattro volte di più di quelli versati per la stessa regione negli anni '80. Nel 1999 in Cina l'inondazione del fiume Yangtze ha ucciso 3500 persone, ha distrutto 5 milioni di case, ha costretto a spostarsi 200 milioni di uomini. Nel 2000 le catastrofi naturali sono salite da 100 a un record di 850, le bufere hanno contato per il 73% delle perdite assicurate, le inondazioni per il 23%

Uragano Katrina

New Orleans dopo e prima l'uragano. Fonte: riscaldamentoglobale.org

Domenica 28 Agosto 2005 l'Uragano Katrina raggiunse la categoria 5, la più alta della scala Saffir-Simpson: le tempeste di questa categoria sono accompagnate da venti che possono superare i 250 km/h, con onde alte oltre 6 metri e precipitazioni che possono raggiungere agevolmente i 250 mm in poche ore.
Il landfall di Katrina è avvenuto Sabato 29 Agosto sulle coste della Lousiana, poco ad est di New Orleans. In quel momento Katrina era un uragano di categoria 5, la massima prevista nella scala Saffir-Simpson, con venti che superavano i 240 km/h. Rapidamente come "quasi" sempre accade agli uragani quando raggiungono terra, Katrina ha perso d'intensità, percorrendo al contrario tutti i gradini della scala Saffir-Simpson, fino ad essere declassato a Tempesta Tropicale alle 11 della sera ora locale (ore 6 Italia) del 30 Agosto 2005. Molte zone affacciate sul Golfo del Messico tra Louisiana ed Alabama sono state inondate. A New Orleans due brecce negli argini hanno provocato l'inondazione dell'80% dei quartieri. Il ministro della Sanità degli Stati Uniti, Michael Leavitt, ritiene che siano "migliaia" le vittime dell'uragano Katrina. Interpellato dalla CNN sul bilancio dei morti della catastrofe naturale, Leavitt, senza indicare una cifra precisa, si è limitato a rispondere: "Penso che è evidente che siano migliaia".
Per il ministro dell'Ambiente tedesco Jurgen Trittin, l'uragano Katrina dovrebbe far riflettere la Casa Bianca sulla mancata adozione del protocollo di Kyoto per la riduzione dei gas serra. Trittin ha quindi ricordato che, a partire dal 1990, la Germania ha tagliato del 18,5% l'emissione di gas serra, mentre gli Stati Uniti hanno continuato ad aumentarne la produzione.
Di seguito la mappa degli uragani più disastrosi (di categoria 5):
• 1935: Uragano senza nome, accaduto nel giorno del Labor Day (inizio settembre) il più violento mai registrato dalla fine del 1800. Colpì la Florida con venti tra 270 e 360 km/ora.
• 1969: Uragano Camille colpì Mississippi, Louisiana, Virginia, con venti tra i 260 e i 320 km/ora
• 1988: Uragano Gilbert colpì il Messico. Il più potente per depressione barica creata e venti tra i 320 e 360 km/ora
• 1992: Uragano Andrew colpì Florida, Louisiana con venti tra 290 e 360 km/ora
• 1998: Uragano Mitch colpì l'America centrale con venti persistenti da 280 km/ora
• 2003: Uragano Isabel colpì il North Carolina da 290 km/ora.

Previsioni catastrofiche

Disgelo della tundra
Il permafrost (ghiaccio perenne) siberiano e canadese immagazzina miliardi di tonnellate di CO2 congelata e di metano vicino alla superficie. Quando la tundra si scalderà di due gradi i gas sfuggiranno nell'atmosfera. La temperatura dell'Artico è già salita di 2,2-3,9°C e così il processo è già iniziato. In un orizzonte di 20 anni il metano sarà un gas serra 62 volte più potente della CO2, accelerando il processo di scioglimento della tundra artica.

Le calotte polari si fondono
Nei passati 125.000 anni (fine dell'ultimo periodo interglaciale) i tre quarti dell'intera calotta glaciale della Groenlandia si sono sciolti, causando un aumento totale del livello del mare di 5 metri. Esiste la possibilità che la calotta dell'Antartico Occidentale possa collassare, creando un aumento del livello del mare di 5-6 metri. Se i ghiacci si sciolgono la luce e il calore del sole, ora riflessi per l'80% dall'albedo dei ghiacci, penetreranno nell'acqua, sommandosi al riscaldamento degli oceani.

Inondazione degli estuari delle terre coltivate
Quando ci sono serie inondazioni dovute all'aumento del livello dei mari, vengono sommerse vaste aree di vegetazione, che vanno in decomposizione anaerobica e rilasciano grandi quantità di metano, intensificando ulteriormente l'effetto serra.

Gli idrati di metano si sciolgono
Gli idrati di metano sono grosse bolle di metano congelato pressurizzato bloccate sotto il suolo degli oceani lungo le piattaforme continentali. Contengono 3000 miliardi di tonnellate di metano, due volte l'intera riserva di combustibili fossili del mondo. Con il riscaldamento degli oceani questi depositi possono cominciare a liberarsi, rilasciando un'enorme quantità di gas serra. Un'esplosione del genere potrebbe essersi verificata 15.000 anni fa, innescando la fine dell'ultima era glaciale.

Il fitoplancton smette di svolgere il suo ruolo
Il plancton trova il suo nutrimento dalla risalita annuale delle acque fredde, profonde, ricche di nutrienti, che vengono sospinte dalla differenza di temperatura tra la superficie e la profondità degli oceani. Se le acque più calde oceaniche cominciano a circolare in modo meno efficiente, arriveranno meno nutrienti inorganici al fondo, tagliando fuori una risorsa cruciale di cibo per il plancton e riducendone la capacità di assorbire CO2. Gli oceani del mondo assorbono il 25% della CO2 emessa dalle attività umane. La mancanza di plancton che assorbe il carbonio, l'accumulazione di CO2 nell'atmosfera si accelerebbe, rallentando la circolazione delle acque oceaniche. Senza il plancton la catena alimentare dell'oceano crollerebbe.

Le foreste morirebbero
Man mano che il mondo si riscalda, le foreste cominceranno a essere sottopressione. Gli scienziati inglesi temono che dal 2050 le foreste e la vegetazione terrestre cesseranno di essere pozzi di assorbimento del carbonio e cominceranno a diventare fonti di carbonio. Se andiamo avanti con la tendenza attuale a causa dei mutamenti della temperatura degli oceani, che altereranno i percorsi delle tempeste, l'intera foresta pluviale dell'Amazzonia comincerà ad inaridirsi intorno al 2040, originando incendi di ampia portata.
Gli scienziati valutano che se muore la vegetazione rilascerà due miliardi di tonnellate di carbonio all'anno dopo il 2050 invece di assorbire 2-3 miliardi di tonnellate, provocando un aumento vertiginoso di livelli di CO2.

Il nastro trasportatore oceanico si fermerebbe
L'Europa del Nord è alla stessa latitudine del Labrador, ma è più calda a causa della corrente del Golfo,che fa parte della corrente termoalina globale che spinge l'acqua tiepida di tutto il mondo. La corrente parte al largo dell'Islanda, messa in moto dalla più pesante acqua salata che scaturisce dal fondo dell'oceano sottoforma di ghiaccio marino. Nel tempo che l'acqua fredda arriva ai tropici e torna indietro, essa si riscalda tanto da creare la corrente calda proveniente da ovest di cui gode l'Europa. L'aumento delle acque fresche provenienti dai fiumi e dallo scioglimento del ghiaccio nell'Artico, diluisce l'acqua salata indebolendo la corrente. Se la corrente si esaurisce le temperature del Nord Europa possono scendere di 10°C in 10 anni e Londra sperimenterebbe l'inverno che oggi avvince Irkutsk in Siberia.
Tutto ciò potrebbe accadere se i livelli di CO2 raggiungessero 750 ppm, il che accadrà entro 100 anni se non mettiamo a posto le cose.

 

 
Cronologia
Visualizza il contenuto completo