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PREVISIONI

 

«Il consenso registrato fra gli scienziati sul cambiamento di clima dovrebbe essere un campanello d'allarme in ogni capitale, in ogni comunità. Dobbiamo andare avanti in modo coraggioso verso le tecnologie pulite e ci dobbiamo preparare all'innalzamento dei livelli dei mari, allo stravolgimento delle stagioni delle piogge e alle altre conseguenze dell'aumento delle temperature».
A parlare così è Robert T. Watson, presidente dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change). In un rapporto di oltre mille pagine, al quale hanno collaborato centinaia di scienziati, ci sono i risultati di simulazioni e modelli matematici, da cui derivano scenari futuri peggiori di quelli elaborati finora.


Gli scenari IPCC
Nel 1990, 1992 e 1996 il Comitato Intergovernativo sui cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (IPCC) scrisse le Relazioni Speciali sugli scenari di Emissione (SRES) contenenti delle previsioni sui cambiamenti climatici (cause e conseguenze).
Le relazioni contengono quattro diversi scenari, includenti il loro probabile impatto sul clima. Gli scenari relativi alle emissioni costituiscono la base della messa a punto di future strategie per la mitigazione del clima e politiche per prevenire le variazioni climatiche. Due scenari enfatizzano ricchezza e materiali, altri due sostenibilità ed equità; due la globalizzazione e gli altri due la regionalizzazione.
Ciò si possono riassumere nel seguente modo:
A1: globalizzazione con enfasi su ricchezza umana. Globalizzato e intensivo (forzatura del mercato);
A2: regionalizzazione con enfasi su ricchezza umana. Regionale intensivo (scontro di civiltà);
B1: globalizzazione con enfasi su sostenibilità ed equità. Globale intensivo (sviluppo sostenibile);
B2: regionalizzazione con enfasi su sostenibilità ed equità. Regionale estensivo (borse verdi).

Scienziati di tutto il mondo hanno studiato come l'intensificazione dell'effetto serra influenzerà la vita sulla terra.
Cambiamento di temperatura
Non c'è alcun dubbio che la terra si stia riscaldando. L'evidenza di questo riscaldamento è stata confermata dalle ricerche che prendono in considerazione 15 registrazioni del clima passato (anelli degli alberi del Colorado, carotaggi nei ghiacci del Tibet, antiche registrazioni della marina inglese, fango profondo del Mar dei Sargassi. Dal 1750 al 2000 la temperatura dell'emisfero Nord si è alzata di 1,1°C: di 0,1°C dal 1750 al 1990 e 6-7 volte più velocemente a partire dagli anni '90. Il tasso di riscaldamento è aumentato di 4°C per secolo. Tutto indica come causa di questo fenomeno l'attività umana.
Secondo le proiezioni degli scienziati del Comitato intergovernativo sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (IPCC) risalenti al 1996, la temperatura globale media dell'aria sarà 1°C più alta entro il 2040 se non vengono messe in atto misure per la riduzione della CO2 e degli altri gas serra. Entro il 2100 la temperatura salirà di altri 1,5°C.
Anche se tutte le emissioni di gas serra si bloccassero istantaneamente ora, le temperature salirebbero di altri 0,5°C prima di stabilizzarsi nel 2050. La quantità di precipitazioni totale aumenterà, ma ci saranno regioni che riceveranno meno pioggia rispetto a prima. Il numero di giorni all'anno di intensi acquazzoni e di temperature molto alte aumenteranno.
C'è incertezza sul riscaldamento globale che deriverebbe da una stabilizzazione delle emissioni di gas serra. Nella figura seguente è illustrata la stabilizzazione dei livelli di CO2.

Aumento di temperatura nel prossimo secolo secondo le previsioni dell'IPCC. Fonte: IPCC


Stabilizzazione dei cambiamenti climatici nel caso in ipotetico blocco presente di tutte le emissioni di CO2. Fonte: IPCC

Alcuni esempi di disastri climatici ed eventi estremi probabili in futuro

Le popolazioni fortemente dipendenti dal commercio ittico, dall’agricoltura e da altre risorse naturali corrono i rischi maggiori. Assieme alle popolazioni dislocate intorno ai delta dei fiumi e nelle zone costiere. In alcuni casi gli studi parlano di una riduzione degli ettari di terreno coltivabile del 40-60%. Una diminuzione indotta dal riscaldamento delle temperature, dal maggior tasso di evaporazione e dalla scarsità di precipitazioni o al contrario dalla loro violenza e frequenza. La pesca sarà invece danneggiata dal riscaldamento delle acque, che mette in pericolo la sopravvivenza di numerose specie.

Le infrastrutture diventeranno più vulnerabili a inondazioni e smottamenti. Violente e frequenti precipitazioni si intensificheranno nelle inondazioni urbane. Gli smottamenti peggiori si prevedono nelle zone collinose.

I cicloni tropicali porteranno maggiore distruzione. Conosciuti anche come uragani e tifoni, l’effetto devastante dei cicloni sarà potenziato dall’aumento delle piogge violente, dei venti e del livello del mare. Il rischio vero è che il riscaldamento della superficie marina farà aumentare a dismisura la formazione di questi fenomeni.


In questa sezione sono riportate sinteticamente:
le previsioni a livello globale;
le previsioni per l’Europa; e
le previsioni per l’Italia.

 

 
Cronologia
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